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La dimensione personale dell'argomentazione
Secondo uno dei principi basilari della Retorica di Aristotele, i parlanti/ascol¬tatori non sono utenti esterni al linguaggio, bensì elementi costitutivi del discorso. Grazie a questa intuizione è possibile ripensare il ruolo della soggettività nell’argomentazione, mettendo in discussione la tradizionale distinzione tra argomentazione ad rem e argomentazione ad hominem. La dimensione personale del discorso (espressione che include le tre nozioni che in differenti tradizioni sono state utilizzate per designarla: ethos, argomento ad hominem e persona) non è un fattore di disturbo da neutralizzare ma, al contrario, un elemento vitale dell’argomentazione.
Privilegiando il punto di vista della retorica, lungo un asse di pensiero che da Aristotele e Vico arriva fino a Perelman e alla teoria dell’argomen¬tazione contemporanea, il tema è affrontato dapprima dal punto di vista del parlante, discutendo, dunque, principalmente le problematiche relative alla costruzione di una certa immagine di sé e degli altri. Nella seconda parte, a prevalere è il punto di vista dell’ascoltatore. La questione primaria diviene quella relativa ai diversi modi in cui l’ascoltatore accorda fiducia al suo interlocutore; in breve, il tema generale del consenso.
La posta in gioco è, in ultima analisi, il ruolo della razionalità nella prassi umana, caratterizzata da una costitutiva e ineliminabile incertezza, e il modo in cui tale razionalità va pensata.
The Greek Correspondence of Bartolomeo Minio Volume II: Dispacci from Candia (1500-1502)
Archivio del Litorale Adriatico XI
Left & Right
«… una scarpa su una vetrina non è libera e non appartiene a nessuno. Non fa parte di un progetto, non ha un domani da riempire. E’ tempo che non scorre. Inutilita’ e immobilita’. Un’esistenza passata in vetrina senza assaporare le emozioni che la vita ti regala ha il sapore del vuoto e quello strano senso del “si’ bello… pero’”» Rubens
Soggettività e Yoga
TESTO ESAURITO

Lo Yoga, già diffuso in Occidente dalla seconda metà dell’800, sta conoscendo oggi un’espansione capillare anche in Italia, dove si moltiplica l’offerta di differenti tipologie di pratiche riconducibili a questa disciplina millenaria. Questo saggio - che propone le prime indicazioni di una ricerca condotta attraverso interviste narrative ai praticanti - cerca di comprendere i possibili significati di una ri-scoperta della vita-interiore dal punto di vista di un cambiamento anche sociale. L’interrogativo di fondo è se vi sia una correlazione tra la diffusione dello yoga e l’espressione di una soggettività resiliente verso un sistema economico-culturale che ha espropriato l’individualità in nome della razionalità oggettivante e di una de-soggettivazione conforme alle necessità dell’economia dei consumi.
L'io e il tu
L’io e il Tu è uno degli scritti di cruciale importanza nell’itinerario speculativo di Nishida Kitaro (1870/1945), il più grande pensatore del Giappone contemporaneo. Tale scritto compare qui per la prima volta tradotto in lingua occidentale.
Family and Families
“Se da un lato non è possibile proporre una definizione univoca ed esaustiva di famiglia, dall’altro vi è un generale consenso sulla visione della famiglia come un sistema complesso, che deriva dalla costruzione di storie, esperienze e relazioni e che non è riducibile semplicemente alla somma dei singoli membri che la compongono. La famiglia ha una sua identità che va aldilà dell’identità dei suoi singoli membri. Questa complessità richiede pertanto l’adozione di un’ottica che tenga conto sia della complessità dell’intero sistema famigliare che del contributo dei singoli sottosistemi e membri”.